ISEE 2015, stop del Tar: l’indicatore è illegittimo su pensioni e indennità dei disabili

Si comunica a tutti i soci che il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, la settimana scorsa ha accolto un ricorso presentato ad aprile 2014 direttamente da famiglie di persone con disabilità contro il nuovo ISEE, l’Indicatore della situazione economica equivalente, in vigore dal primo gennaio 2015, utilizzato per valutare le condizioni di chi ha diritto ad accedere a prestazioni sociali agevolate.

Nella Sentenza il TAR Lazio afferma che pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento/comunicazione percepite in ragione di una disabilità accertata,  non costituiscono “reddito”, ma “compensazioni” di condizioni di svantaggio, anche economico.

Tali somme quindi , non possono costituire “reddito”  né possono essere comprensive della nozione di “reddito disponibile” di cui all’art. 5 del Decreto Legge n. 201/2011.

Il TAR del Lazio si è pronunciato anche sul tema delle franchigie previste dal nuovo ISEE, ritenendo che siano discriminatorie in quanto previste in misura diversa a seconda che il disabile sia maggiorenne o minorenne: «Non è dato comprendere per quale ragione le detrazioni siano incrementate per i minorenni, non individuandosi una ragione per la quale al compimento della maggiore età una persona con disabilità sostenga automaticamente minori spese ad essa correlate».

Pertanto, chi  avesse già presentato il nuovo ISEE 2015 per l’accesso ai servizi socio-sanitari, può richiedere l’annullamento della procedura già avviata.

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