PADOVA, all’isiss Magarotto di Padova il Panathlon per lo sport e contro ogni barriera

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Lo scopo del Panathlon International è l'affermazione dell'ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali, quale strumenti di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà tra gli uomini e i popoli; per questo la Fondazione favorisce l'amicizia tra tutti i panathleti e quanti operano nella vita sportiva.

Ed in particolare, quale insieme di Clubs di servizio, incentiva e sostiene le attività a favore dei disabili. Queste poche righe, tratte dal documento statutario del sodalizio, dimostrano con evidenza quanto rilievo il Panathlon attribuisca al rapporto tra attività sportiva e mondo dell'handicap, un'importanza che si traduce in una quotidianità di eventi, discussioni e approfondimenti sul tema specifico dell'integrazione attraverso lo sport. Anche il Panathlon di Padova si è dimostrato coerente con questo indirizzo, promuovendo lo scorso 8 maggio una giornata di confronto sul tema "Sport e disabilità" presso l'Aula Magna dell'ISISS Magarotto per sordi di via Cave, nella Città del Santo. Accompagnati dal responsabile di settore Mario Torrisi, hanno dialogato con i giovani studenti del triennio due validi paratleti come Francesco Bettella (campione paraolimpico di nuoto, che si sta preparando per la grande avventura di Londra) e Stefano Scantamburlo (giocatore di basket del College Delfini). Tra gli ospiti e i ragazzi sordi si è subito creato un clima di grande intesa e i racconti dei protagonisti sono stati inframmezzati da numerosissime domande della platea. Il commento di due allievi coinvolti nella manifestazione, serve più di tante descrizioni a fotografare clima e significato dell'iniziativa del Panathlon. Abbiamo infatti chiesto a Gianluca Grioli e Leonardo Di Martino il loro punto di vista sulla mattinata. Ecco cosa ci ha detto Gianluca: "E' stato davvero molto interessante poter confrontare le nostre esperienze sportive con altri ragazzi che come noi devono affrontare delle limitazioni rispetto ai praticanti cosiddetti normali. I loro problemi sono davvero molto simili a quelli che abbiamo sperimentato sulla nostra pelle. Per noi le difficoltà sono principalmente comunicative, cioè nel metterci in relazione con gli altri, per loro invece si tratta di ostacoli di natura più fisica, ma la frustrazione è la stessa". Ascoltare le tappe della carriera dei due sportivi presenti ha anche messo in moto un forte sentimento di solidarietà, come sottolineato da Leonardo: "Mi piacerebbe poter praticare le loro discipline condividendo impegno e aiuto. Ognuno di noi potrebbe fornire all'altro gli aspetti in cui eccelle, integrandoci a vicenda. Mi auguro davvero che il loro brillante percorso possa servire da esempio a tanti altri ragazzi disabili, perché con le loro storie personali Francesco e Stefano dimostrano che attraverso volontà e abnegazione è possibile superare anche le prove più difficili che la vita ci riserva. Il loro esempio, come quello di noi sordi, apre una strada che può essere percorsa da chiunque, se ha dentro di sé la forza di reagire contro il destino. Per questo siamo felici di aver potuto parlare con loro e auguriamo ad entrambi un futuro sportivo ricco di soddisfazioni e trionfi"!

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