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MILANO, mobilitazione dei sordi

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La loro voce non c'è ma si sente ugualmente : i sordomuti manifestano a Palazzo Marino
Problema della mancanza di fondi
Pubblicato il: venerdì 1. 11. 2013 alle 12:17

Milano , 1 Novembre – Piazza della Scala, ore 18. E' un ordinario pomeriggio in cui i turisti passeggiano per il centro della città e i cittadini milanesi rientrano dal lavoro. Ad interrompere la quiete e la normalità di un qualsiasi mercoledì pomeriggio è qualcosa di sorprendente ma triste allo stesso tempo.

Circa un centinaio di persone stanno manifestando di fronte Palazzo Marino per quei diritti che spettano a qualsiasi persona umana con un qualsiasi disagio sociale: il diritto alla comunicazione, il diritto a leggere, il diritto a capire, il diritto ad essere ascoltati. Si tratta di un gruppo di sordomuti. A chiedere ascolto sono donne, bambini, ragazzi e anziani; tutti uniti per i loro diritti. Ci sono cartelli, trombette e megafoni. Nonostante non possano alzare la voce, quest'ultima in realtà si sente forte e chiara.
Da due anni non è più loro concesso di disporre di un servizio di interpretariato LIS. L'attuale Amministrazione Comunale non ha assunto nel concreto la minima iniziativa al riguardo e, non solo, si è anche autodeterminata nel non rinnovare la tradizionale collaborazione con l'ENS, Ente Nazionale per la Protezione e l'Assistenze dei Sordi, collaborazione che dura da più di 15 anni. La ragione ? Non ci sono fondi. Ma non è finita qui; il famoso progetto Expo, che avrà luogo a Milano nel 2015 e che ospiterà (secondo le conferme delle varie presenze) ben 135 Paesi più tre organizzazioni internazionali, non avrà spazio per le persone sorde. Nulla è stato realizzato e nulla è in via di realizzazione per le persone con sordità, non c'è stata inoltre alcuna interlocuzione fra l'associazionismo qualificato ed il Comune di Milano.
Per tutti questi motivi, un centinaio di persone sorde hanno protestato in Piazza Scala, in occasione della discussione in aula sul bilancio di previsione; affinché "l'approvazione del bilancio 2013 non sia causa di ulteriori motivi di afflizione e di mortificazione delle persone sorde di Milano".  "Tutti noi sordi siamo molto arrabbiati" dichiara, attraverso l'aiuto di una interprete, Amedeo Tommasi, Consigliere anziano dell'ENS, Ente Nazionale Sordi, "fin dal 2011 i fondi sono stati erogati, dal 2011 ad ora non è stato erogato più nulla e i sordi hanno bisogno di comunicare, hanno bisogno di servizi e di interpretariato e non hanno più questa possibilità". Il gruppo manifestante si è poi incontrato con l'Assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino ma niente di concreto è stato detto, solo tanti impegni e tante promesse. "I fondi sono bassi, solitamente arrivavano a 170 mila euro, l'anno scorso sono stati pari a 50 mila e quest'anno pari a zero" dichiara ancora Amedeo Tommasi, esprimendo tutta la sua rabbia, "Majorino oggi ha parlato di un bando di venti mila euro per i servizi, ma ovviamente non basterà, noi siamo 1200 sordi, solo nella città di Milano". Il Consigliere anziano dell'ENS esprime tutto il suo dissenso nei confronti di questo bando perché "se l'anno dopo quest'ultimo viene vinto da un'altra associazione che magari non ha i requisiti per rispondere a certi servizi, tutti i collaboratori e gli interpreti dell'anno prima li mandiamo a casa?". Per i sordi milanesi non ci sono spiegazioni di quadri e sculture ai musei, non esiste nessuna video guida in nessuna lingua dei segni, italiana e non. Contrariamente di quanto succede a Parigi : scaricando infatti un App sul proprio smartphone si può accedere ad un servizio di video guida. "Cosa diremo ai sordi di tutto il mondo che verranno qui per l'Expo 2015?" continua ancora Amedeo Tommasi "diremo di non venire qui in Italia, di stare a casa perché non abbiamo interpreti e non abbiamo servizi, è questo che dovremmo dire ai sordi di tutto il mondo ?"  "Il Comune non si impegna" conclude così il Consigliere ENS, con parole piene di amarezza, di rabbia e di sgomento, facendosi portavoce di più di mille persone che vivono questo disagio; il disagio di non avere servizi adeguati, il disagio di non poter condurre una vita "normale" a causa del disinteresse dell'Amministrazione attuale, il disagio di sentirsi dire da persone non professioniste "ti spiego dopo cosa stiamo dicendo" a causa di interpreti fatiscenti, il disagio di sentirsi sempre un passo indietro agli altri, anche se un passo indietro non sono, anzi.

G. G.
http://www.milanopost.info