TARANTO, Articolo del Convengno "Condividere Segni" svolto in data 2 Marzo 2013
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- Pubblicato Domenica, 17 Marzo 2013 23:02
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Il 2 marzo presso l'Auditorium dell'ASL di Taranto, si è tenuto il Convegno "Condividere Segni", frutto della collaborazione tra l'ASL e la Sez. Provinciale dell'ENS di Taranto. Tale convegno ha voluto sollecitare in quanti hanno partecipato una riflessione sulla qualità delle interazioni tra i vari servizi offerti dall'ASL di Taranto
Il 2 marzo presso l'Auditorium dell'ASL di Taranto, si è tenuto il Convegno "Condividere Segni", frutto della collaborazione tra l'ASL e la Sez. Provinciale dell'ENS di Taranto. Tale convegno ha voluto sollecitare in quanti hanno partecipato una riflessione sulla qualità delle interazioni tra i vari servizi offerti dall'ASL di Taranto e l'utenza sorda, nonché promuove un approccio alla comunicazione della persona sorda che possa dirsi integrato, nella considerazione dei limiti di qualsiasi metodologia di intervento venga proposta come unica possibile.
Ad aprire il convegno un intervento del chairman della giornata il Prof. Salonna, Coordinatore del Corso di Laurea in Tecniche Audiometriche dell'Università di Bari, al quale sono seguite le relazioni di due esperti di tecniche audioprotesiche e di riabilitazione della sordità infantile, il Prof. Bartoli e la Dott.ssa Giagnotta, che hanno esposto il punto di vista medico sul "deficit acustico" e sulla possibilità di pieno recupero delle capacità uditive attraverso i più recenti progressi tecnico-scientifici.
A rappresentare il punto di vista delle persone sorde è quindi intervenuto il Presidente dell'ENS Sezione Provinciale di Taranto, Raffaele Angelo Cagnazzo, con una dettagliata relazione sull' attuale situazione psico-sociale della comunità sorda, purtroppo ad oggi ancora troppo spesso considerata dalla comunità medica come una versione difettosa di una presunta normalità da raggiungere. Il Presidente ha sollecitato un'attenta riflessione sulla necessità, nei processi educativi e riabilitativi, di concentrare l'attenzione non sul deficit, bensì sulla persona, promuovendo a favore della stessa opportunità di autonomia e pieno sviluppo della personalità, nella convinzione che nessun approccio riabilitativo che voglia seguire prospettive miracolistiche possa dirsi realmente funzionale al miglioramento della qualità della vita delle persone sorde.
Sono, infine, intervenute tre giovani professioniste che hanno divulgato i risultati dell'attività di ricerca condotta sul territorio in tema di comunicazione.
In particolare, la Dott.ssa Anna Brescia, interprete LIS, ha presentato uno studio condotto in collaborazione con l'ASL e l'ENS di Taranto sulle capacità di coping manifestate da tre gruppi di giovani sordi nell'ambito di interazioni comunicative lievemente stressogene con interlocutori udenti.
A tale intervento, ha fatto seguito la relazione della Dott.ssa Anselmi, che ha sottolineato l'importanza della comunicazione nel processo di conquista dell'autodeterminazione, riportando la sua personale esperienza di giovane donna che non ha permesso al proprio handicap di impedirle di svolgere in maniera soddisfacente la professione di psicologa.
A concludere quindi l'evento, è stata presentata la relazione della Dott.ssa Greco, tecnico della riabilitazione psichiatrica, che ha dato conto della ricerca svolta su un vasto campione di operatori psico sociali, al fine di verificare l'efficacia di un training delle abilità prosocali nel processo di formazione degli operatori socio-sanitari.
Riteniamo che il convegno "Condividere Segni" abbia rappresentato un' opportunità di confronto tra i vari punti di vista sul significato che si vuole attribuire al termine sordità e sulle implicazioni psicosociali di tale attribuzione. E' risultato evidente che alcuni punti di vista risultano ad oggi ancora profondamente inconciliabili, tuttavia, la possibilità di costruire spazi di dialogo tra le varie scuole di pensiero relative alla sordità e alla comunicazione delle persone sorde pensiamo possa rappresentare un' occasione importante per giungere ad un approccio integrato che ponga realmente al centro di qualsivoglia metodologia di intervento sulla sordità "la persona sorda".
Dott.ssa AnnaBrescia