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OPZIONI
TOSCANA

TOSCANA, Risposta al quotidiano "Repubblica" di Firenze del 18 aprile 2013

larepubblica
Al Direttore della Redazione Cronaca di Firenze de "la Repubblica"

Al Segretario PD Coordinamento Metropolitano Firenze

Al Signor Antonio Pala

Gentile Direttore,

nella cronaca fiorentina della Repubblica del 18 aprile scorso abbiamo letto con grande sorpresa e stupore e non senza amarezza quanto il responsabile per le Politiche Sociali del PD Metropolitano Antonio Pala scrive sul riconoscimento della LIS, Lingua dei Segni Italiana (e non come si dice nell'articolo "Lingua Italiana dei Segni"). Sorpresa e stupore perché l'autore, nella sua veste di responsabile politico di un partito così importante proprio per la gente più bisognosa di attenzione e di tutela, dimostra di non conoscere tutta una serie di premesse oltre che di contenuti per capire la LIS, la sua natura, i suoi scopi.

E' grave ignorare la "Convenzione delle Nazioni Unite" del 13 dicembre 2006 sui diritti delle persone con disabilità che parla della Lingua dei Segni diffusamente nel suo intero testo ma in modo specifico all'articolo 21, lettera e) dove si dice che gli Stati Parti provvedono a: "riconoscere e promuovere l'uso della Lingua dei Segni" e al successivo articolo 30, comma 4 dove si legge testualmente: "le persone con disabilità hanno il diritto, su base di uguaglianza con gli altri, al riconoscimento e al sostegno della loro specifica identità culturale e linguistica, ivi comprese la lingua dei segni e la cultura dei sordi".

Il Signor Pala nel suo intervento sostiene che la LIS appartiene soltanto ad una minoranza dei sordi toscani e che comunque i giovani di oggi hanno imparato a parlare e a scrivere in italiano (infatti dall'espressione "sordomuti" è stata legalmente tolta da alcuni anni la parte "muti") e che con la tecnologia (e cita varie tecniche e procedure tipo lo screening prenatale, la logopedia, l'intervento cocleare....) il problema della sordità è notevolmente ridotto nella sua entità e nelle sue conseguenze.

Ciò è vero solo in piccola parte. Infatti:

- è giusta la diagnosi precoce così come la logopedia, l'insegnamento alla produzione corretta del suono ed alla comprensione labiale. Non altrettanto può dirsi per l'intervento
cocleare che ad oggi consente soltanto la percezione di suoni e rumori amplificati ma non di diventare "udente"; senza pensare alle difficoltà che l'impianto comporta alla vita
quotidiana e alle possibili conseguenze data la delicatezza e l'invadenza dell'intervento.

- L'oralismo da solo permette una buona comunicazione faccia a faccia, ma non consente un'altrettanto buona integrazione comunicativa in ambienti comunitari, gruppi di persone,
conferenze, nella scuola, nella politica, nei rapporti sociali ed istituzionali. Credere che l'acquisto della parola annulli la barriera comunicativa è pura utopia. Inviteremo il Signor
Pala ad una delle nostre Assemblee Regionali per fargli conoscere più direttamente il mondo dei sordi, l'essenza e l'importanza della LIS come vero strumento di integrazione civile. Soprattutto la LIS che si accompagna all'oralismo. In sostanza quello che rende il sordo più vicino all'udente è il bilinguismo. Un esempio ulteriore lo possiamo trarre dalla
sottotitolazione di alcuni servizi televisivi: il titolo comunica la notizia, l'evento ma non tutto quanto ne fa da premessa, da motivazione, da illustrazione, da valutazione.

- Il riconoscimento della LIS voluto dalla Convenzione ONU, già deliberato ufficialmente da molti paesi, non "ghettizza" una minoranza ma favorisce quella minoranza rendendola
uguale e pari nei diritti alla c.d. maggioranza. Che poi l'uso della LIS appartenga ad una ulteriore minoranza all'interno della comunità dei sordi è affermazione tutta da
dimostrare: basta pensare che nella sola città di Firenze sono circa 500 i soci iscritti all'Ente Nazionale Sordi e nell'intera Regione Toscana oltre 1700: la LIS è la loro lingua naturale.

A nome del Consiglio Regionale e dei sordi toscani che come Presidente dell'ENS Toscana sento di rappresentare la prego, Signor Direttore, di voler pubblicare il presente quale
risposta all'intervento del Signor Pala che, proprio quale importante esponente politico del PD Metropolitano ha vivamente colpito la nostra comunità.

Il Presidente Regionale Ente Nazionale Sordi Toscana

Giovanni TAFI