Ente Nazionale Sordi - ONLUS

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Corsi di Formazione

L'ENS investe molto sulla formazione a diversi livelli, intendendo perseguire nello specifico:

promozione, sviluppo e diffusione di conoscenze sulla Lingua e Cultura dei Sordi

formazione specifica per chi intende intraprendere un cammino professionalizzante nel mondo della sordità

azioni di sensibilizzazione nei confronti della Pubblica Amministrazione, Istituzioni, Aziende e altri interlocutori su temi relativi alla sordità, ad accessibilità e pari opportunità, e soluzioni per l'abbattimento delle barriere della comunicazione

• implementazione di un processo finalizzato a mettere in condizione chi dovrà lavorare nel campo della Sordità di intervenire in maniera significativa sull'organizzazione, di guidare, coordinare e realizzare progetti ed interventi di formazione al più alto livello professionale.

Il corsi di formazione sono articolati in un insieme di attività, tra loro complementari e collegate, finalizzate a sviluppare le competenze necessarie a creare i presupposti, gli spazi e le modalità operative per sviluppare e far crescere una comunità professionale altamente specializzata.

La nostra politica formativa - le cui procedure seguono il modello aziendale che l'ENS si è dato attraverso l'adozione di un Sistema di Gestione per la Qulità (ISO 9001:2008) - si concretizza in due obiettivi generali.
Da una parte la "manutenzione" del patrimonio professionale costituito dalle competenze del personale, sempre più necessaria in considerazione della rapida evoluzione delle normative e delle leggi e, dall'altra, l'introduzione e il consolidamento delle competenze traversali in una visione sempre più strategica ed innovativa.

Le nostre proposte formative nascono da una politica di formazione completa e coerente, radicata negli scenari del cambiamento organizzativo ed indirizzata verso una logica di formazione permanente.
Ma, soprattutto, vogliamo contribuire al passaggio dalla formazione all'apprendimento, in termini di saperi specifici e di competenze.

PIANO OFFERTA FORMATIVA

La formazione si articola su diversi piani:

• sensibilizzazione

• apprendimento della Lingua dei Segni Italiana (LIS )

• formazione per gli operatori di servizi

• formazione per gli operatori dei corsi di formazione

• aggiornamento mirato

I corsi di sensibilizzazione sulla Lingua e Cultura dei Sordi sono uno strumento importante per far scoprire a molti un nuovo mondo, un mondo vicino e invisibile; per far conoscere e promuovere una nuova Lingua e un'altra Cultura: quelle dei Sordi.
Sono strutturati per soddisfare l'esigenza di informare e sensibilizzare la società in generale o particolari contesti operativi e lavorativi sulle tematiche inerenti l'interazione e l'integrazione delle persone sorde, approcciandosi agli aspetti specifici della sordità, con particolare attenzione a quelli sociali, linguistici e culturali.
Tali corsi sono particolarmente indicati per la formazione di base di personale che svolge attività di volontariato presso le sedi ENS.

• Corso di sensibilizzazione 30
• Corso di sensibilizzazione 50

L'apprendimento della LIS è elemento fondante di tutti i corsi di formazione promossi dall'ENS: la Lingua è innanzitutto strumento di comunicazione.
La LIS si può apprendere frequentando appositi corsi articolati in tre livelli consecutivi con monte ore, struttura e contenuti diversificati:

• Corso di LIS di 1° Livello
• Corso di LIS di 2° Livello
• Corso di LIS di 3° Livello

Questi corsi non abilitano a livello professionale, ma sono propedeutici ai successivi corsi di formazione specifica.
Al termine del corso di LIS di 3° livello, le persone che ne abbiano i requisiti hanno la possibilità di optare per tre indirizzi diversi, legati ad altrettante figure professionali.

La formazione specifica, con particolare riferimento alla deontologia professionale e alle tecniche di comunicazione, che non comprendono soltanto l'utilizzo della LIS, è il principio fondamentale che caratterizza i corsi atti a formare personale qualificato da impiegare nei servizi che l'ENS promuove sul territorio per favorire una migliore integrazione sociale, educativa, scolastica, familiare, culturale:

• Assistenti alla Comunicazione
• Interpreti di Lingua dei Segni

Tutti i nostri corsi si avvalgono di operatori qualificati e accreditati presso l'ENS. Questa qualificazione avviene attraverso un percorso che punta alla formazione specifica a seconda del ruolo.

Per insegnare una lingua non è sufficiente conoscerne solo la grammatica (fonologia, morfologia, semantica e sintassi), ma bisogna anche possedere competenze metodologico-didattiche e psico-pedagogiche necessarie per effettuare una corretta programmazione e stabilire un'interazione ottimale con gli allievi e per la buona riuscita di un corso di LIS è necessario predisporre un'adeguata programmazione didattica ed organizzativa ed avvalersi di operatori preparati e qualificati.

A questo fine offriamo una gamma di corsi di formazione per gli operatori coinvolti:
• Corsi di formazione per docenti di pratica di LIS
• Corsi di formazione per coordinatori didattici dei corsi di LIS

A corona di queste attività di sensibilizzazione e formazione proponiamo, anche grazie alla collaborazione delle sedi periferiche ENS e di altre Organizzazioni, Istituzioni, Associazioni, degli appuntamenti di aggiornamento mirato attraverso:
• Convegni
• Workshop
• Seminari

Tutte le nostre attività sono disciplinate, organizzate e monitorate sulla scorta di specifici regolamenti, le cui disposizioni contenute riguardano i corsi promossi sull'intero territorio nazionale.

Si ricorda che i corsi sono organizzati dalle nostre Sezioni Provinciali – salvo l'attivazione di specifiche attività formative e/o progetti sperimentali promossi dalla Sede Centrale ENS e opportunamente segnalati anche sul sito web ENS.
Pertanto per richieste di informazione su corsi locali vi invitiamo a prendere visione dei recapiti delle sedi (ens.it – sedi periferiche) e a contattare quella della vostra città.

Sistema di Gestione per la Qualità

qualitaL’Ente Nazionale Sordi – Onlus è stato fondato a Padova il 24 settembre 1932 durante il Primo Raduno Nazionale per unanime volontà dei sordi italiani.

Al fine di migliorare la gestione delle sue numerose attività – come da Statuto e Regolamento Generale Interno (Lo Statuto è stato approvato dal XXII Congresso Nazionale ENS in data 30 ottobre 2004 ed iscritto dall’Ufficio Territoriale del Governo di Roma nel registro delle persone giuridiche ai sensi dell’art. 2 del DPR 10 febbraio 2000 n.36 – comunicazione n.17/1995/2005 dell’8 settembre 2005; Il Regolamento Generale Interno è stato approvato dall’Assemblea Nazionale ENS con delibera n.11 del 26 novembre 2005) l’ENS ritiene essenziale gestire ed implementare un Sistema di Gestione per la Qualità partendo dai servizi erogati, con maggior impatto verso l’esterno, ma considerando anche tutte quelle attività, con ricadute più prettamente interne, che hanno comunque influenza sulla qualità dei risultati finali.

La Direzione ha definito la Politica per la Qualità che, partendo da quanto stabilito nello Statuto/Regolamento Generale Interno dell’ENS, costituisce l'elemento che muove tutte le strategie e le azioni conseguenti; essa è strutturata in obiettivi generali strategici:

· conferimento di uniformità, attraverso la formalizzazione di procedure interne, alle modalità di gestione dei servizi al fine di operare in maniera più concreta e, quindi, efficiente;
· miglioramento continuo della qualità dei servizi forniti, garantendo il rispetto di richieste e tempi, con costante riferimento alle prescrizioni delle normative vigenti – e ove possibile con opportuna riduzione dei tempi di lavorazione ed accuratezza delle verifiche;
· ottimizzazione nell'impiego delle risorse, costante coinvolgimento del personale e promozione della consapevolezza dei ruoli di ciascuno.
Con riferimento agli obiettivi generali sopra definiti, la Direzione si impegna inoltre a: · diffondere tali obiettivi – definiti dalle linee programmatiche degli Organi Statutari - a tutti i livelli attraverso opportune comunicazioni indirizzate a tutte le funzioni, ponendo le basi, in questo modo, per ottenere il massimo coinvolgimento delle risorse;
· applicare sistematicamente una struttura di monitoraggio di processi e servizi, sviluppando i dati di input provenienti dal sistema informativo, finalizzata ad un efficace controllo di gestione interno; · mantenere attivo il sistema di monitoraggio nella gestione dei servizi, a partire dal primo contatto con gli utenti fino all’analisi del feed-back;
· mantenere attivo un sistema per il riscontro continuo della soddisfazione di soci ed altre parti interessate in merito ai servizi erogati (customer satisfaction);
· implementare costantemente il Sistema di Gestione per la Qualità, ampliandone gradualmente il campo di estensione nell’ambito dei servizi erogati e delle unità operative coinvolte.

Nel corso del riesame annuale della Direzione vengono definiti obiettivi specifici, misurabili e coerenti con gli obiettivi generali strategici che devono essere comunque rivisti periodicamente, in funzione dell'evolversi della situazione generale e del quadro normativo di riferimento. In ogni caso, la concreta realizzazione degli obiettivi dovrà sempre seguire la mission dell’Associazione, che consiste in:

· soddisfare al meglio la domanda di servizi in tutte l’aree nelle quali l’Associazione si è attivata, nel rispetto della soggettività e della centralità del “cliente” (inteso nel senso di soci ed altre parti interessate);
· garantire una costante attenzione ai bisogni dell’utente/cliente attraverso un’attenta verifica dei risultati prodotti e del livello di qualità del servizio erogato, sviluppando metodologie adeguate;
· garantire le migliori condizioni per operare a chiunque, a diverso titolo, collabori con l’Associazione; impegnarsi, ove opportuno, per favorire lo sviluppo delle competenze professionali e la partecipazione alla vita sociale dell’Associazione; · realizzare la migliore economicità ed efficienza nella gestione;
· garantire a tutti gli interlocutori la massima trasparenza delle scelte gestionali;
· migliorare costantemente i processi organizzativi interni.

Tenendo presente tali linee guida la Direzione non può non tenere presente uno scenario complesso entro cui l’ENS si deve muovere, con carenza di risorse che mettono in difficoltà in primis le categorie più svantaggiate, quali le persone con disabilità. Il nostro è un unico importante obiettivo: la ricerca di una sempre maggiore qualità della vita per tutte le persone sorde. Tema fondamentale è quello di un più ampio coinvolgimento delle famiglie nella vita associativa, proprio in linea con la campagna promossa a livello europeo sulla conciliazione tra vita lavorativa e familiare: da un lato per fornire loro una preziosa rete di sostegno e informazione; dall’altro per trarre nuove energie e rinnovare l’ENS partendo proprio dalla componente fondamentale della nostra società, cioè il nucleo familiare.
Fondamentale è anche il proseguimento di quel percorso di apertura e dialogo con tutte le persone sorde, a prescindere dai personali percorsi di crescita e dalle scelte educative e ri-abilitative – oralismo, bilinguismo, impianto cocleare, ecc. - e lo dimostra la proposta di legge di cui abbiamo relazionato in apertura, che mira all’adozione di misure ad ampio raggio a tutela di tutti gli strumenti oggi disponibili per realizzare la piena inclusione sociale dei sordi.
L’ENS proseguirà il monitoraggio continuo delle condizioni politico-sociali, in autonomia, in seno alla FAND e nell’ambito degli organismi internazionali di cui fa parte, al fine di scongiurare l’adozione di atti e normative che vadano a ledere diritti acquisiti in tanti anni di battaglie sociali, e proponendo altresì iniziative di natura legislativa a tutela delle persone sorde. Uno sguardo rivolto all’organizzazione interna è poi importante per stare al passo con i tempi: miglioramento dei processi organizzativi e delle procedure di gestione e coordinamento della Sede Centrale e delle Sedi Territoriali; adozione di nuove tecnologie per ottimizzare la circolazione delle informazioni interne; lo scambio di buone prassi per un sistematico e costruttivo confronto e standardizzazione di attività, pur nel rispetto delle autonomie locali.
Una continua e attenta opera di risanamento dell’Ente è prerequisito fondamentale per tornare a un equilibrio e stabilità finanziaria necessari per il corretto e buon andamento gestionale, unica strada per la salvaguardia dell’Ente che ne garantisca la sopravvivenza e il perseguimento delle attività istituzionali previste da Statuto, atte a garantire la tutela dei diritti delle persone sorde e delle loro famiglie. Un risanamento avviato con i fatti da questa Dirigenza Nazionale e che si concretizzerà ulteriormente nel migliorare e implementare procedure e software dedicati alla gestione contabile, nonché alla creazione di banche dati centralizzate, sia a livello centrale che periferico, per garantire trasparenza, omogeneità e tempestività nel controllo dei movimenti di entrata e uscita e nella gestione generale dei bilanci.
Si presterà particolare cura nel monitorare scadenze, adempimenti fiscali e tributari al fine di scongiurare situazioni che in passato hanno creato grosse difficoltà all’Ente - e i cui effetti si sentono ancora oggi - ad es. nella partecipazione a bandi di gara, laddove anche piccole irregolarità nella gestione di una singola sede territoriale si ripercuote sullo status dell’intero Ente. E questo significa puntare sulla formazione e responsabilizzazione sempre maggiori del corpo dirigente, perché al ruolo politico si aggiungano competenze di management e controllo di gestione indispensabili per il buon andamento e continuo miglioramento delle attività realizzate dalle sedi ENS.
Una collaborazione e un dialogo con tutte le realtà sociali serie e strutturate che operano nel pianeta sordità – Cooperative, Associazioni di Famiglie, operatori del settore, personale docente, ecc. – e con quelle attive nel multiforme mondo della Disabilità, dell’Associazionismo, del Terzo Settore e perché no, del mondo profit, se nell’ambito di specifici progetti e attività si riescono a costruire sinergie e obiettivi condivisi.
Un’opera di continua sensibilizzazione delle Istituzioni, della Pubblica Amministrazione, del mondo della politica perché da un lato condividano percorsi di sostegno formale alle attività istituzionali condotte dall’ENS, dall’altro acquisiscano una sempre maggiore conoscenza delle difficoltà che incontrano le persone sorde nella vita di ogni giorno, imparando al contempo ad apprezzarne le qualità e potenzialità umane, e a rispettarne i diritti di cittadinanza.
Questo processo di avvicinamento, sensibilizzazione e conoscenza di chi sono le persone sorde e quali le specifiche esigenze, che deve essere condotto dall’Ente a tutti i livelli, è fondamentale per garantire una reale e non retorica integrazione sociale.

Certificato IQNET-ENS
Certificato ENS Unificato 

Come raggiungere la Sede Centrale ENS

sede-centrale

DALLA STAZIONE TERMINI

Con l’autobus
A Piazza dei Cinquecento (di fronte alla Stazione Termini) prendere il 64 al capolinea. Scendere a Corso Vittorio Emanuele II all'altezza di Via Paola - Piazza D'oro (l'ultima fermata prima del ponte). A Piazza D'oro c'è il capolinea di alcuni autobus. E' possibile prendere indifferentemente il 46/, 98, 808, 881 che percorrono tutti Via Gregorio VII e scendere all'altezza del mercato rionale. Tempo complessivo: circa 45 minuti.

Con il treno
Dalla Stazione Termini partono circa ogni ora alcuni treni metropolitani o regionali diretti a Cerveteri - Ladispoli o a Pisa. Questi treni effettuano le seguenti fermate: Roma Tuscolana - Roma Ostiense - Roma Trastevere - Roma San Pietro. Da qui conviene scendere dall'uscita secondaria della stazione che accede direttamente a Via Gregorio VII e farsi una passeggiata di 10 minuti fino alla sede. Tempo complessivo: circa 45 minuti.

Con la metropolitana
Prendere la metro A direzione "Battistini" e scendere alla fermata "Valle Aurelia". All'uscita della metro girare a destra e salire le scale che si trovano sul lato sinistro. Prendere l'autobus 31 o 247 e scendere dopo due fermate. Attraversare la strada e dirigersi a sinistra fino a raggiungere “ViaSant’Agatone Papa". Percorrerla fino all’intersezione con “Via Gregorio VII” e proseguire quindi verso sinistra fino al numero civico 120. Tempo complessivo: circa 45 minuti.

DALL'AEROPORTO

Seguire le indicazioni "autostrade" direzione Roma. La strada Roma-Fiumicino porta a due diverse direzioni del G.R.A. (Grande Raccordo Anulare). Prendere l'uscita Roma-Aurelio-Cassia. Immettersi nella corsia principale del G.R.A. e percorrerla per circa 5 minuti. Prendere l’uscita n. 1 Roma - Aurelio.

Si percorre la Via Aurelia in direzione Roma e si incontrano nell'ordine: sulla sinistra il Forte Hotel Agip e Jolly Hotel Midas 1 Km più avanti sulla destra l'Hotel Ergife 300 metri più avanti sulla sinistra 2 distributori Shell dopo l'ultimo dei due distributori, al primo grande incrocio svoltare a destra (dopo la Standa). Procedendo per questa strada si giunge a Piazza di Villa Carpegna. Si continua per una discesa a doppia corsia (leggermente sulla sinistra) di nome Via Gregorio VII. Si giunge a Piazza Pio XI e si prosegue diritto per circa 800 metri fino ad arrivare al numero civico 120 che si trova sulla sinistra, proprio di fronte ad un grande parcheggio per pullman turistici. Tempo complessivo: 40 minuti (nelle ore di punta anche più).

Dall'Areoporto di Fiumicino è altresì possibile prendere il treno Leonardo Express fino alla Stazione Termini. Tempo complessivo: circa 30 minuti.

Dall'Areoporto di Ciampino è invece possibile prendere il bus per la stazione ferroviaria e da qui il treno che porta alla Stazione Termini. Tempo complessivo: circa 30 minuti.

IN AUTOMOBILE

Prendere l'autostrada Roma - Firenze. All'uscita prendere il raccordo anulare in direzione Cassia Aurelia. Si esce dal raccordo all'uscita n. 1 Aurelio. Da qui in poi seguire il percorso descritto per raggiungere l’ENS dall'Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino.

Assemblea Nazionale ENS

In fase di allestimento

Codice Etico ENS

L’ENS‐ONLUS in accordo e ad integrazione dello Statuto e Regolamento Generale Interno, definisce tramite il presente Codice Etico i diritti ed i doveri e le conseguenti responsabilità alla cui osservanza è tenuto ogni partecipante all’organizzazione associativa centrale e periferica, secondo quanto disposto dall’art. 7 del Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n.231 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica” che richiede, in relazione al tipo di attività svolta, l’adozione di modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a garantire lo svolgimento delle attività nel rispetto della legge ed a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio di commissione di reati.
 

Congresso Nazionale ENS

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XXV Congresso Nazionale ENS convocato ai sensi dell’art. 16 dello Statuto e del R.G.I., i giorni 2-3-4-5-6-7 giugno 2015 a Montesilvano (PE) presso il Grand Hotel Adriatico

Forma Giuridica

L'ENS Onlus (attestazione iscrizione all'Anagrafe Unica delle Onlus prot. n. AC/cf/onlus 10217 dell' 8 febbraio 2008) è l'Ente nazionale preposto alla protezione e l'assistenza dei Sordi in Italia nonché associazione di promozione sociale iscritta nel relativo registro nazionale con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10 ottobre 2002.

Ai sensi della Legge 12 maggio 1942 n. 889 l'E.N.S. è stato eretto ad ente morale ed ai sensi della Legge 21 agosto 1950 n. 698 è stato riconosciuto quale ente morale per la protezione e l'assistenza dei Sordi con l'espresso scopo, tra gli altri, di avviare i sordi alla vita sociale, aiutandoli a partecipare all'attività produttiva ed intellettuale, di agevolare, nel periodo post-scolastico, lo sviluppo della loro attività e capacità alle varie attività professionali, di agevolare il loro collocamento al lavoro, di collaborare con le competenti Amministrazioni dello Stato, nonché con gli Enti e gli Istituti che hanno per oggetto l'assistenza, l'educazione e l'attività dei sordi, nonché di rappresentare e difendere gli interessi morali, civili, culturali ed economici dei minorati dell'udito e della favella presso le pubbliche Amministrazioni;

Le predette finalità sono state mantenute in capo all'ENS anche a seguito dell'emanazione del D.P.R. 31 marzo 1979, con il quale il medesimo è stato trasformato in Ente con personalità giuridica di diritto privato; l'art. 2 di detto D.P.R. prevede che "L'E.N.S. conserva i compiti associativi nonché quelli di rappresentanza e tutela dei minorati dell'udito e della favella, previsti dalle norme di legge vigenti e da quelle statutarie".

L'ENS è altresì:

- riconosciuto Soggetto accreditato per la formazione del personale della scuola dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Decreto del 18 luglio 2005);

- riconosciuto come Organizzazione Promozionale di Sport Disabili ai sensi dell'art. 25 dello statuto del C.I.P. - Comitato Italiano Paralimpico con delibera del Consiglio Nazionale n. 23 del 26 novembre 2005;

- iscritto come ente di 2a classe all'Albo nazionale provvisorio degli enti di servizio civile nazionale (Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio Nazionale per il Servizio Civile - determina del 17 gennaio 2006).

Decreto Ministeriale - Ministero della Sanità - 5 febbraio 1992

"Approvazione della nuova tabella indicativa delle percentuali d'invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti." (Pubblicato nella Gazz. Uff. 26 febbraio 1992, n. 47, S.O.)

APPARATO UDITIVO

IPOACUSIE

Le perdite uditive monolaterali e bilaterali pari o inferiori a 275 dB dovranno essere valutate utilizzando la tabella allegata, i cui valori percentuali derivano da una semplificazione e rielaborazione (con arrotondamenti in eccesso o in difetto) della tabella per le perdite uditive monolaterali o bilaterali proposte dal Committee on Conservation of Hearing secondo il metodo A.M.A. 1961.

Alla sordità monolaterale totale viene attribuito un punteggio di invalidità del 15%, alla sordità bilaterale totale un grado del 58.5%. Lì dove i valori percentuali in tabella siano espressi da numeri decimali con frazione di mezzo punto sarà a discrezione della Commissione, caso per caso attribuire mezzo punto al punteggio pieno in eccesso o in difetto (per esempio il punteggio di 58.5 può essere portato a 59 o 58).

1) Il punteggio relativo ad ipoacusie ad andamento fluttuante e fortemente discontinuo nel tempo (ipoacusie di trasmissione, ipoacusie di tipo misto, ipoacusie neuro-sensoriali con timpanogramma patologico, malattie di Ménière ecc.) deve scaturire da un periodo di osservazione di almeno 1 anno, mediante l'esecuzione di almeno 3 esami oto-funzionali effettuati ogni 3-4 mesi. Il punteggio deriverà dalla media della perdita fra i tre esami. Inoltre è raccomandata la revisione ogni tre anni.

2) La valutazione del grado di ipoacusia e il calcolo del punteggio vanno effettuati sempre a orecchio nudo, cioè senza protesi.

Ciò per numerosi motivi:

- non è possibile valutare l'efficacia e la resa protesica se non dopo un adeguato periodo di allenamento e adattamento variabile da caso a caso;

- la valutazione tradizionale della resa protesica mediante esame audiometrico tonale in campo libero non è idonea ed inoltre non è acusticamente corretto paragonare risposte in campo libero con risposte in cuffia;

- l'unico test valido per verificare la resa protesica è l'audiometria vocale effettuabile solo in pochi centri specializzati; inoltre in tale metodica vengono utilizzati come unità di misura dB SPL difficilmente convertibili in dB HTL; e vengono introdotti gli stessi problemi valutativi legati all'impiego del campo libero di cui si è già accennato;

- la verifica del guadagno prodotto dalla protesi presuppone la contestuale verifica da parte della Commissione della correttezza sia della prescrizione che dell'applicazione della protesi;

- notevolmente difficoltosa e aleatoria è la valutazione in termini medico-legali del vantaggio prodotto dall'uso di protesi acustiche, considerati gli svantaggi che presentano, i danni estetici che comportano l'impossibilità di impiegarli in ambienti rumorosi, le difficoltà di usarle durante il lavoro, l'affaticamento uditivo ecc;

- appare più opportuno effettuare una valutazione teorica sulla possibilità o meno di applicazione di una protesi per ciascun grado di ipoacusie e laddove tale possibilità teorica sussista applicare una limitata riduzione del punteggio di invalidità;

- la riduzione dell'invalidità nei casi di ipoacusia protesizzabile è stata fissata nella nostra tabella in 9 punti e riguarda tutte le ipoacusie pari o inferiori a 275 dB sull'orecchio migliore; per cui partendo dalle ipoacusie bilaterali superiori a 275 dB difficilmente protesizzabili a cui è riconosciuta una invalidità del 65% si passa alle ipoacusie bilaterali pari o inferiori a 275 dB sull'orecchio migliore in cui la protesizzazione è possibile e a cui è riconosciuta una invalidità fino a un massimo del 59%; il livello critico di passaggio da una ipoacusia ben protesizzabile a una ipoacusia difficilmente protesizzabile è stato pertanto fissato sui 275 dB; al di sotto di tale livello di perdita viene automaticamente applicata una riduzione di 9 punti proprio in base alla possibilità dell'applicazione di un apparecchio protesico che può garantire in modo totale o parziale il ripristino funzionale dell'apparato uditivo.

3) Nei casi in cui non è possibile utilizzare l'audiometria tonale liminare soggettiva, e quindi valori espressi in dB HTL, ma solo tests obiettivi come i potenziali evocati uditivi, e quindi valori espressi in dB SPL la tabella può essere impiegata nel modo seguente:

a) conversione dei dB SPL (pressione acustica) in dB HTL (soglia soggettiva) ove la soglia ricavata sia stata espressa appunto in dB SPL;

b) somma della perdita in dB HTL sulle tre frequenze 500, 1000 e 2000 Hz nel caso siano stati impiegati toni puri o stimoli caratterizzati in frequenza;

c) moltiplicazione per 3 del valore di perdita riscontrato e convertito in dB HTL, ove sia impiegato un solo tipo di stimolo (per es. il click) non caratterizzabile in frequenza.

TABELLA DEI DEFICIT UDITIVI - PUNTEGGIO % DI INVALIDITÀ

rtf(omissis) Consulta in formato .rtf (word)

Ai fini della concessione della indennità di comunicazione la dizione "sordo pre-linguale", di cui all'art. 4, della legge 21 novembre 1988, n. 508, deve considerarsi equivalente alla dizione di "sordomuto" di cui all'art. 1 della legge 26 maggio 1970, n. 381 ("...si considera sordomuto il minorato sensoriale dell'udito affetto da sordità congenita o acquisita durante l'età evolutiva che gli abbia impedito il normale apprendimento del linguaggio parlato, purché la sordità non sia di natura esclusivamente psichica o dipendente da causa di guerra, di lavoro o di servizio"). (2)

Viene precisato quanto segue:

a) ai fini dell'applicazione delle norme sopracitate il termine conclusivo dell'"età evolutiva" va identificato con il compimento del dodicesimo anno di età;

b) la locuzione "che gli abbia impedito il normale apprendimento del linguaggio parlato" deve essere intesa nel senso che l'ipoacusia renda o abbia reso difficoltoso il normale apprendimento del linguaggio parlato.

I fattori che in una ipoacusia possono rendere difficoltoso il normale apprendimento del linguaggio parlato sono molteplici e complessi: primi, tra tutti, l'epoca di insorgenza dell'ipoacusia in relazione all'età evolutiva di cui al precedente punto a) ed il livello di perdita uditiva di cui al seguente punto c). Altri fattori importanti, ma aleatori e quindi non quantificabili né valutabili in sede normativa sono la precocità e la correttezza della diagnosi e del trattamento, il livello socio-culturale della famiglia ed altri ancora. c) esclusivamente ai fini della concessione della indennità di comunicazione, l'ipoacusia che dà diritto a beneficiare di tale indennità deve essere:

1) pari o superiore a 60 dB di media tra le frequenze 500, 1000, 2000 Hz nell'orecchio migliore qualora il richiedente non abbia ancora compiuto il dodicesimo anno di età;

2) pari o superiore a 75 dB qualora il richiedente abbia compiuto il dodicesimo anno d'età purché sia dimostrabile l'insorgenza dell'ipoacusia prima del compimento del dodicesimo anno. A tal fine, faranno fede documenti clinici rilasciati da pubbliche strutture e, in mancanza di dati cronologici certi, la valutazione dei caratteri qualitativi e quantitativi del linguaggio parlato e dei poteri comunicativi nel loro insieme da cui si possa desumere un'origine audiongena delle alterazioni fono-linguistiche presenti;

3) l'esame o gli esami audiometrici da valutare ai fini della concessione dell'indennità devono essere effettuati dopo il compimento del primo anno d'età;

4) l'esame o gli esami relativi ai pazienti di età inferiore ai 12 anni devono riportare chiaramente un'attestazione di attendibilità dell'esame stesso (attendibile/non attendibile) redatta dal medico esaminatore;

5) le ipoacusie di tipo trasmissivo o comunque che si accompagnano a timpanogrammi dimostranti patologie tubo-timpaniche devono essere valutate secondo i criteri già esposti per l'invalidità civile;

6) l'esame impedenzometrico, anche per permettere una valutazione di cui al punto precedente, deve essere obbligatoriamente allegato ad ogni esame audiometrico, a meno che non vi siano chiare controindicazioni (otite cronica a timpano aperto, stenosi o lesioni del condotto uditivo ecc.).

d) I beneficiari dell'indennità di comunicazione, concessa prima del compimento di dodici anni d'età a causa di perdita uditiva inferiore a 75 dB di media tra le frequenze 500, 1000, 2000 Hz nell'orecchio migliore, decadono dal godimento del beneficio al compimento di detta età.

In tutti i casi in cui i livelli di perdita uditiva siano inferiori a quelli sopra indicati o non sia dimostrabile un'epoca dell'insorgenza dell'ipoacusia compresa nell'arco dell'età evolutiva, verrà effettuata una valutazione secondo i criteri dell'invalidità civile.

Ai fini della concessione della pensione di cui all'art. 1 della legge 26 maggio 1970, n. 381 e successive modificazione, il requisito di soglia uditiva è da considerarsi corrispondente ad una ipoacusia pari o superiore a 75 dB HTL di media tra le frequenze 500, 1000, 2000 Hz sull'orecchio migliore, fermi restando gli altri requisiti previsti dalla legge sunnominata.

Gli accertamenti sanitari relativi alla sordità prelinguale devono essere effettuati da medici specialisti in otorinolaringoiatria o in audiologia o in foniatria.

I valori di soglia uditiva suindicati sono da riferirsi a dB HTL; nel caso gli esami clinici riportino valori espressi in dB SPL (come nel caso dei potenziali evocati) questi dovranno debitamente essere convertiti in dB HTL.

(2) L'articolo 1 della Legge 20 febbraio 2006, n. 95 ha stabilito che in tutte tutte le disposizioni legislative vigenti, il termine «sordomuto» è sostituito con l'espressione «sordo»; la medesima disposizione, all'articolo 1 comma 2, ha modificato la precedente definizione di «sordomuto», sostituendo l'articolo 1, comma 2 della Legge 26 maggio 1970, n. 381 con il seguente: «Agli effetti della presente legge si considera sordo il minorato sensoriale dell'udito affetto da sordità congenita o acquisita durante l'età evolutiva che gli abbia compromesso il normale apprendimento del linguaggio parlato, purché la sordità non sia di natura esclusivamente psichica o dipendente da causa di guerra, di lavoro o di servizio». 
 

Obiettivi e Mission

La mission dell'ENS è l'integrazione delle persone sorde nella società, la promozione della loro crescita, autonomia e piena realizzazione umana.

Esercita le funzioni di rappresentanza e di tutela degli interessi morali, civili, culturali ed economici dei sordi italiani attribuitegli dalle leggi, anche attraverso i suoi rappresentanti designati nei casi previsti dalle norme di legge.

Principali ambiti di intervento:

- PREVENZIONE E RIABILITAZIONE;
- AZIONE POLITICO-LEGISLATIVA per l'approvazione di provvedimenti tesi a migliorare le condizioni sociali delle persone sorde (tra gli ultimi la L. 95/2006 che sostituisce il termine sordo – scevro da pregiudizi - a sordomuto);
- EROGAZIONE DI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ–ASSISTENZA accessibiliin collaborazione con le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione;
- DIRITTO ALLA COMUNICAZIONE, azioni per l'accessibilità dell'informazione e della comunicazione;
- INTEGRAZIONE SCOLASTICA, azioni miranti alla creazione di una scuola "a misura" di bambino sordo;
- INSERIMENTO LAVORATIVO,azioni per la piena e reale integrazione dei sordi nel mondo del lavoro;
- PIENO ACCESSO ALLE TECNOLOGIE per la vita indipendente;
- RICERCA sulla sordità, metodologie educative, tecniche riabilitative, Lingua dei Segni, nuove tecnologie;
- FORMAZIONE di tutte le figure professionali che si trovano ad operare nel mondo della sordità;
- CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE per la promozione di un'immagine positiva della sordità;
- ORGANIZZAZIONE DI EVENTI per la diffusione di informazioni sulla sordità ed approfondimenti tematici;
- CAMPAGNE PER L'AUTODETERMINAZIONE delle persone sorde (partecipazione attiva alla redazione ed approvazione della CONVENZIONE ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità; raccolta firme "1million4disability" per il rispetto dei diritti delle persone disabili in Europa).

Dallo Statuto

Art. 3 - Fini
Scopo dell'ENS, che opera senza fini di lucro per l'esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale, è l'integrazione dei sordi nella società, perseguendone l'unità.
L'ENS tutela, rappresenta, promuove e valorizza la dignità e l'autonomia della persona sorda, i suoi pieni diritti di cittadinanza in tutti i campi della vita, l'autodeterminazione, l'accessibilità e l'informazione, l'educazione, la formazione e l'integrazione scolastica, post scolastica, professionale, lavorativa e sociale, la piena attuazione del diritto al lavoro dei sordi, favorendone il collocamento lavorativo e l'attività professionale in forme individuali e cooperative, la lingua dei segni, la comunicazione totale e il bilinguismo, la riabilitazione, la cultura, lo sport, il tempo libero e le attività ricreative.
L'ENS abiura l'accanimento terapeutico ed ogni forma di discriminazione tendente a limitare e mortificare la libertà e la dignità della persona.

Art. 4 - Attività istituzionali

Per il raggiungimento delle finalità di cui all'art. 3, l'ENS:
· promuove ogni iniziativa presso gli organi competenti delle Stato e degli Enti locali territoriali per l'emanazione di leggi e di atti amministrativi;
· promuove particolari interventi, anche assistenziali a favore dei sordi, anche pluriminorati e/o affetti da malattie genetiche, in collaborazione con gli Enti Locali e gli Organismi privati;
· promuove servizi di volontariato e servizi di carattere mutualistico tra gli associati in tutti i settori della vita sociale;
· promuove e divulga ogni iniziativa nel campo della profilassi, della prevenzione, della riabilitazione, dell'educazione sanitaria, anche in collaborazione con i Servizi Sanitari nazionali e regionali;
· partecipa a mezzo di propri rappresentanti a Consigli di amministrazione all'uopo istituiti secondo le leggi vigenti;
· promuove ed attua ogni iniziativa, anche mediante la creazione di apposite strutture operative, nonché in base a specifiche convenzioni e/o protocolli con le pubbliche amministrazioni e/o gli organismi competenti;
· promuove iniziative nel campo della ricerca tecnologica e della sperimentazione delle nuove tecnologie, favorendo in particolare l'utilizzo delle stesse per l'abbattimento delle barriere della comunicazione nel campo dei media, della telefonia fissa e mobile, dell'informatica, del digitale e quant'altro ad esso attinente;
· istituisce, anche con la partecipazione di propri soci, cooperative, imprese sociali non profit e/o comitati, per la gestione di specifiche attività e per l'erogazione di servizi;
· promuove ed organizza, attività didattica domiciliare, per il recupero scolastico e del doposcuola e corsi di formazione professionale;
· collabora con le Istituzioni e/o gli Organismi locali, regionali, statali, Organizzazioni non Governative, Organizzazioni Internazionali nel campo della prevenzione, (ri)abilitazione, istruzione, educazione scolastica, inserimento, formazione professionale, avviamento al lavoro, e ad ogni azione finalizzata alla piena integrazione sociale e all'autonomia della persona sorda;
· collabora con lo Stato, le Regioni, gli Enti Locali nel campo dell'istruzione e dell'educazione dei sordi per assicurare un sistema scolastico flessibile attraverso il sistema del bilinguismo, della lingua dei segni e della lingua parlata;
· promuove e organizza: corsi di lingua dei segni; corsi per la formazione e/o l'aggiornamento di Operatori tecnici ed Assistenti alla comunicazione, di Interpreti della Lingua dei Segni in collaborazione con le Università, le Regioni, gli Enti Locali; cura la tenuta del Registro Nazionale degli Operatori, Assistenti alla comunicazione ed Interpreti della Lingua dei Segni;
· collabora con Università, Istituti di ricerca, Organismi nazionali ed internazionali, nonché con le strutture pubbliche e private, per lo sviluppo delle capacità operative nelle varie attività artigiane, professionali e imprenditoriali; a tal fine promuove ed organizza anche tirocini lavorativi, stages ed esperienze formative presso strutture ed enti pubblici e privati;
· cura, stimola, promuove studi, ricerche e ogni iniziativa sulla sordità nei suoi aspetti medico-legali, psico-pedagogici, linguistico-culturali;
· divulga opere, sussidi scientifici e culturali, produce notiziari, riviste, bollettini informativi anche mediante sistemi multimediali con l'impiego della comunicazione totale;
· collabora con le Associazioni Nazionali di interpreti di Lingua dei Segni riconosciute a livello istituzionale;
· attua iniziative per la promozione dei diritti e delle pari opportunità per l'infanzia, l'adolescenza, la gioventù e la condizione femminile della categoria;
· concorre all'assistenza dei propri soci nelle controversie di natura civile, penale, amministrativa e finanziaria sia in sede giudiziale che extragiudiziale;
· esplica attività promozionale attraverso centri di cultura, ricreativi, sportivi e di educazione, nonché ogni altra iniziativa per i giovani, le donne, gli anziani e i cittadini sordi stranieri;
· attua iniziative di patronato in favore dei sordi.

Prorogra iscrizioni Costa Fascinosa ENS 2013 - POPUP

Due passi nella storia...

001 tomba_tommaso_silvestriLa storia dell'ENS è una storia intensa, una storia di persone che hanno creduto nell'unità, nella condivisione di obiettivi comuni, nella forza di una comunità. Un lungo cammino costellato di progressi, di sacrifici, di battaglie quotidiane di chi non si arrende e che premia chi ha sempre creduto nell'autodeterminazione delle persone sorde.

Quando l'Ente Nazionale Sordomuti si è costituito – era il 1932 – le persone sorde erano praticamente prive di qualsiasi diritto sul piano giuridico e sociale: equiparate a soggetti incapaci di intendere e di volere, erano escluse da ogni facoltà giuridica, non avevano diritto all'istruzione, se non presso istituti religiosi o precettori privati.
La loro esistenza nella società era, nei fatti, negata.

Il sordomutismo inizia ad essere affrontato come problema sociale, in Italia, a partire dal 1784, quando grazie all'esempio del primo – pionieristico – educatore dei sordi Tommaso Silvestri, cominciano a nascere diverse scuole per sordi: prima a Roma e in seguito in altre città italiane.

Da allora, i sordi che avevano conquistato i fondamenti dell'istruzione, cominciarono ad acquisire una sempre maggior coscienza della propria esistenza sociale, acquistando così la consapevolezza dell'importanza del mutuo soccorso (come nel frattempo avveniva per le leghe operaie), e quindi della necessità di associarsi per difendere legittimi interessi comuni, come l'occupazione, i sussidi per le malattie, le sussistenze economiche.

Il primo sodalizio di cui si abbia notizia certa nacque a Milano nel 1874 con la denominazione "Società di Mutuo Soccorso Cardano". Da quel momento l'esempio diede origine a molte altre società, come venivano definite allora, a Torino, Genova, e quindi in altre città.

Naturalmente queste iniziative, seppur positive per l'acquisizione di coscienza, scontavano per altro verso una certa miopia campanilistica, con l'affiorare di particolarismi nelle scelte culturali e politiche che frenarono a lungo una crescita protesa al riconoscimento della necessità di costruire un movimento unitario.

Il Primo Congresso internazionale dei sordomuti si tenne a Roma nel 1911 e, dopo la Prima Guerra Mondiale che aveva spazzato via molti dei semi gettati in quel coraggioso inizio, i contatti fra le varie società furono faticosamente ripresi, fino a giungere, grazie all'opera instancabile di Giuseppe Enrico Prestini, all'istituzione, nel primo Convegno dei sordomuti italianitenutosi a Genova nel 1920, della Federazione Italiana delle Associazioni fra i Sordomuti (FIAS).

Il successivo convegno di Roma del 1922 propose le linee di azione della neonata forza rivendicativa: istruzione obbligatoria dei sordi, avviamento e collocamento al lavoro per sordi, istituzione del patronato per la difesa e l'assistenza dei lavoratori sordi nei conflitti con privati e istituzioni.

È del 1923 il primo riconoscimento dello Stato in favore dei sordomuti con l'emanazione della legge sull'istruzione obbligatoria, ottenuta proprio grazie all'azione della FIAS.

Sulle priorità dei punti programmatici e sulle modalità di attuazione delle istanze, nonché su alcuni principi fondamentali legati al concetto di sordomutismo si formarono due linee interpretative contrapposte. Il confronto diede luogo a una scissione di alcune società dalla Federazione, le quali costituirono un altro organismo nazionale, l'Unione Sordomuti Italiani, nel 1924.

Da questo momento si approfondirono sempre più i contrasti, che portarono alla convocazione di Congressi separati dai quali vennero a definirsi due linee programmatiche differenti: privilegiare la peculiarità culturale dei sordi, oppure accettare il modello degli udenti cercando di colmare il divario.

Nel 1930 il Governo, forse per ragioni che oggi potremmo definire "di immagine", vietò alle associazioni di sordomuti di convocare convegni nazionali.

Al padovano Magarotto allora venne un'idea che permise di aggirare il divieto: fece convenire i sordi da tutta Italia con il pretesto delle celebrazioni del VII Centenario della morte di Sant'Antonio, alle quali il Governo non poteva certo opporsi.

Fu così che i sordi, resisi conto del valore dell'unità, poterono gettare le basi, in un contraddittorio serrato, della nuova unione. Al convegno parteciparono praticamente tutte le società italiane, e soprattutto le due Federazioni antagoniste, che a Padova, nei giorni dal 24 al 26 settembre 1932, furono protagoniste di confronti molto accesi e critici ma evidentemente non distruttivi se, alla fine del convegno, venne sancito il cosiddetto Patto di Padova, nel quale si stabiliva la nascita dell'Ente Unico in rappresentanza dei sordi italiani e per il quale fu chiesto il riconoscimento pubblico al Governo.

Il riconoscimento ufficiale venne solo con la L. 12 maggio 1942 n. 889, ma nel frattempo la forza dell'unità ebbe modo di mostrarsi in un importantissimo evento che rivoluzionò per sempre la vita dei sordi italiani: l'abrogazione – nel 1938 – delle disposizioni relative al Codice Civile che inabilitavano la persona sorda, con l'acquisizione della piena capacità giuridica, che consentì ai sordi, da quel momento, di godere dei diritti civili come tutti gli altri sudditi del Regno d'Italia.

La Legge 21 agosto 1950 n. 698 riorganizzò l'Ente Nazionale Sordomuti riconoscendone la personalità giuridica di diritto pubblico, per l'importanza dei compiti di rappresentanza e tutela svolti a livello nazionale per tutti i Sordi Italiani.

A seguito del decentramento amministrativo voluto dal decreto n. 616 del 1977, l'ENS – come le altre associazioni storiche di disabili – è stato trasformato in Ente morale di diritto privato, pur conservando i compiti di rappresentanza e tutela riconosciuti in un successivo decreto del 1979.

Dall'anno della sua fondazione l'ENS ha subito diverse trasformazioni nella propria struttura, rinnovandosi continuamente ma mantenendo il focus centrale della propria azione: lottare, giorno per giorno, per il miglioramento continuo della qualità della vita delle persone sorde.

Arriviamo quindi all'Ente come lo conosciamo oggi, con un'organizzazione che opera su tutto il territorio nazionale con 103 Sezioni Provinciali, 21 Consigli Regionali ed oltre 50 rappresentanzeintercomunali, ed un "curriculum" che ha visto ulteriori riconoscimenti nel corso degli anni.

Ha ottenuto l'attestazione di O.N.L.U.S. mediante l'iscrizione all'Anagrafe Unica delle Onlus (prot. n. AC/cf/onlus 10217 del 08.02.2008).

È Associazione di Promozione Sociale iscritta nel registro nazionale (decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 10.10.2002).

È riconosciuto Soggetto accreditato per la formazione del personale della scuola dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Decreto del 18 luglio 2005).
È riconosciuto come Organizzazione Promozionale di Sport Disabili ai sensi dell'art. 25 dello statuto del C.I.P. - Comitato Italiano Paralimpico (delibera del Consiglio Nazionale n. 23 del 26 novembre 2005).

Un'importante e relativamente recente trasformazione giuridica viene dal risultato di una forte battaglia politica e mobilitazione di piazza - raccontata nelle pagine di questa relazione – che ha portato alla definizione ed approvazione della L. 20 febbraio 2006 n. 95 con la quale il termine sordomuto viene sostituito dal termine sordo, in tutte le disposizioni legislative vigenti.

Per effetto di detta legge oggi siamo l'Ente Nazionale per la protezione e l'assistenza dei Sordi - Onlus.

La Lingua dei Segni Italiana

Non è una forma abbreviata di italiano, una mimica, un qualche codice morse o braille, un semplice alfabeto manuale o un supporto all’espressione della lingua parlata, ma una lingua con proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali (vedi bibliografia consigliata). Si è evoluta naturalmente, come tutte le lingue, con una struttura molto diversa dalle lingue vocali, più comunemente conosciute, che utilizza sia componenti manuali (es. la configurazione, la posizione, il movimento delle mani) che non-manuali, quali l’espressione facciale, la postura, ecc. Ha meccanismi di dinamica evolutiva e di variazione nello spazio (i “dialetti”), e rappresenta un importante strumento di trasmissione culturale. È una lingua che viaggia sul canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde, e ciò consente loro pari opportunità di accesso alla comunicazione.

Quando è nata la lingua dei segni?
Non sappiamo quando siano nate le lingue dei segni, ma sicuramente esistono da quando è sorta la prima comunicazione umana; linguisti e ricercatori affermano che testimonianze lingue segnate erano presenti già nelle antiche civiltà in Cina, India, Mesopotamia, Egitto, Maya. In alcune comunità, per una forte presenza di persone sorde, la lingua dei segni è stata la modalità di comunicazione primaria tra persone sorde e udenti: Citiamo alcuni esempi: l’isola di Martha’s Vineyard (Stati Uniti); l’Isla de Providencia (Colombia), Urubú-Kaapor (Brasile); villaggi nello Yucatec (Messico), ed altre. Ma la forte influenza delle lingue vocali dominanti, e la diminuzione del numero di persone sorde in tali comunità, hanno ridimensionato o eliminato del tutto le lingue segnate.

Esiste una sola lingua dei segni nel mondo?
No, così come avviene per le lingue vocali ogni comunità ha la propria lingua dei segni: in Italia troviamo la Lingua dei Segni Italiana (LIS), negli USA l’American Sign Language (ASL), in Gran Bretagna il British Sign Language (BSL), etc., ciascuna con proprie specifiche varianti territoriali ed un forte legame con le rispettive culture di appartenenza. Due lingue dei segni possono presentare somiglianze tra loro - ad es., per ragioni storico-educative, la Langue des Signes Française e l’American Sign Language - anche se le lingue verbali in uso nelle comunità udenti di maggioranza sono geograficamente distanti e molto diverse fra loro.

Si può affrontare qualsiasi argomento in LIS?
Sì, la LIS, come le altre lingue dei segni nel mondo, è una lingua ricca ed autonoma, con un lessico in costante evoluzione e regole che consentono di “segnare” qualsiasi argomento, dal più concreto al più astratto.

Che cos’è l’alfabeto manuale?
L’alfabeto manuale, o dattilologia, è la rappresentazione manuale delle lettere utilizzate nella scrittura. Viene in genere utilizzato per “scrivere nello spazio” parole della lingua parlata o scritta, ad esempio per vocaboli stranieri, nomi (di città, di persone,…) o termini che non possiedono un corrispettivo in segni.

Perché è importante fornire al bambino un’educazione bilingue?
Per un bambino nato sordo o con una sordità acquisita nei primi anni di vita – in Italia sono uno su mille ogni anno– apprendere la lingua parlata/scritta è un processo complesso e che richiede anni di terapia logopedica, una precoce protesizzazione ed un lungo e faticoso percorso educativo, per il bimbo e per la sua famiglia. Infatti il non sentire i suoni, soprattutto le frequenze su cui viaggia il linguaggio parlato, impedisce l’acquisizione spontanea della lingua vocale, così come avviene nel bambino udente, che al contrario impara a parlare in modo naturale e spontaneo. Molti studi dimostrano che il successo scolastico è maggiore nei ragazzi sordi che acquisiscono la lingua dei segni come prima lingua. Per il bambino sordo infatti è fondamentale innanzitutto far propri gli strumenti della comunicazione, per garantire il suo sereno e completo sviluppo socio-affettivo e cognitivo. La lingua dei segni consente al bambino di acquisire rapidamente e naturalmente una lingua con cui comunicare con l’ambiente circostante, a partire dai genitori, ed uno strumento primario di apprendimento di contenuti.

La LIS “uccide la parola”?
Per anni si è commesso l’errore di mettere in competizione ed antitesi la lingua parlata e la lingua dei segni. È fondamentale al contrario che al bambino sordo – ed all’adulto – siano rese accessibili tutte le opportunità comunicative e linguistiche funzionali alla sua crescita, educazione ed autonomia personale, in una prospettiva che promuova il bilinguismo: lingua parlata/scritta e lingua dei segni. La LIS non “uccide la parola”, ma costituisce anzi una modalità linguistica di complemento estremamente preziosa proprio quale supporto didattico alla terapia logopedica ed all’insegnamento della lingua parlata/scritta al bambino sordo.

Perché utilizzare la LIS?
Perché è una modalità di comunicazione che viaggia sul canale visivo, mentre la lingua parlata sfrutta il canale uditivo. I sordi non possono essere fluenti spontaneamente in lingua parlata quanto gli udenti, però i sordi possono essere fluenti in lingua dei segni in modo naturale e spontaneo, infatti, per molti sordi, la lingua parlata rimane sempre una lingua straniera o seconda lingua. Diana, Principessa di Wales, 1988: “Sono ben consapevole della posizione della Lingua dei Segni Inglese nella vita delle persone sorde. Non è solo la loro prima lingua. E nel cuore della loro cultura, proprio come la lingua inglese è nel nostro cuore”. La lingua dei segni consente al bambino sordo di sviluppare abilità linguistiche e intellettive prima dell’acquisizione della lingua parlata; inoltre consente all’adulto sordo di acquisire una maggiore consapevolezza della lingua vocale e dei valori della cultura di appartenenza. Non ultimo, la lingua dei segni consente alle persone sorde di comunicare anche in quei luoghi dove le condizioni esterne (ad esempio luce soffusa) non permettono un altro tipo di comunicazione: discoteche, clubs, bar,etc.

La LIS ha un riconoscimento ufficiale come lingua di minoranza?
Dissipando progressivamente pregiudizi e paure e superando quel “senso di inferiorità” rispetto alle lingue vocali, in molti paesi la lingua dei segni ha ottenuto o sta ottenendo un riconoscimento ufficiale, a livello costituzionale o con legislazione specifica. Nel rispetto di quanto sancito dalle risoluzioni del Parlamento Europeo del 1988 e del 1998, e dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che in più articoli invita gli Stati a “promuovere e diffondere la lingua dei segni”, ci auguriamo che l’Italia si adegui al più presto a tale direttiva internazionale.

Come faccio a imparare la LIS?
È molto difficile imparare la LIS dai libri, video e cd-rom. Il modo migliore è frequentare un corso tenuto da insegnanti sordi qualificati. Le nostre sedi provinciali ogni anno organizzano corsi, dai livelli per principianti a quelli più avanzati.

Collegio dei Sindaci

Il Collegio dei Sindaci è composto dai seguenti mebri:

Presidente - dott. ALESCI SALVATORE 
Membro - dott.ssa CHIAMETTI ANTONELLA 
Membro - dott. FILIPPETTI GIUSEPPE

Biblioteca Centrale del Centro di Documentazione "V. Ieralla"

Biblioteca Centrale del Centro di Documentazione “V. Ieralla”
Rete SBN – Polo RML

La Biblioteca del Centro di Documentazione “V. Ieralla” raccoglie documenti storici, monografie, periodici relativi al mondo della sordità, dell’associazionismo e alla storia dell’Ente Nazionale Sordi, dalla sua fondazione a oggi. Si tratta di un patrimonio librario e documentale di alto valore, testimonianza della storia della comunità dei sordi, della sua lingua, della sua ricchezza.

Progetto di riqualificazione “Un libro sempre”
Tenuto conto dell’evolversi delle tecnologie e della necessità di provvedere ad un migliore ordinamento dei materiali in dotazione alla Biblioteca, di una riclassificazione che tenga conto dei parametri condivisi nei principali sistemi di catalogazione libraria, nonché dell’opportunità di provvedere alla creazione di una rete telematica di scambio dati e informazioni con altri poli, biblioteche e centri di informazione, la Sede Centrale ENS ha avviato un progetto di sistemazione, catalogazione, condivisione e aggiornamento dell’intero patrimonio librario e multimediale della Biblioteca.

Obiettivo primario è la valorizzazione del materiale posseduto, l’ampliamento dei parametri di accessibilità e condivisione delle risorse, l’arricchimento dell’area relativa alle nuove acquisizioni – con speciale riferimento alla letteratura scientifica sui temi di maggiore rilevanza pedagogica, sanitaria, linguistica e socio-culturale – la creazione di una rete patrimoniale interna all’ENS che provveda alla sistematizzazione delle risorse presenti su tutto il territorio nazionale, il collegamento con strutture e istituzioni esterne.

Il focus di tale intervento è il rendere accessibili e agilmente consultabili informazioni e documenti relativi a più di 70 anni di storia dedicati alla tutela delle persone sorde.

Parallelamente è in corso la catalogazione dei supporti multimediali e loro trasferimento da VHS a DVD. Si prevede inoltre l’attivazione di un sistema di monitoraggio del patrimonio librario e multimediale presente a livello locale presso le Sezioni Provinciali ed i Consigli Regionali dell’ENS, al fine di creare una unica rete nazionale per la ricerca e lo scambio di materiali all’interno dell’associazione.

Segnalazioni e contatti
Poiché è in corso la catalogazione dell’intero patrimonio librario nel caso vengano riscontrate incongruenze, duplicazioni, errori si prega di segnalarlo all’indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Avviso: Chiusura della Biblioteca Centrale del Centro di Documentazione “V. Ieralla” - ENS
Si comunica che la Biblioteca resterà chiusa al pubblico per i motivi tecnici che comportano la temporanea sospensione di tutti i servizi di rete a causa della catalogazione in corso. Ci scusiamo per il disagio. Per informazioni e richieste: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Collegio dei Provibiri

Il Collegio dei Probiviri è composto - ai sensi dell’art. 27 dello Statuto - dai seguenti professionisti di comprovata esperienza nelle materie giuridiche:

Avv. Silvia Maria Specchio (Presidente)
Avv. Massimiliano Macale (Membro Effettivo)
Avv. Francesco Consalvi (Membro Effettivo)
Dott. Antonio Cervellino (Membro Supplente)
Avv. Anna Rita Graziano (Membro Supplente)

La persona sorda

La sordità: questa grande sconosciuta

Si dice spesso che la sordità è una disabilità invisibile, difficile da mettere a fuoco in tutti i suoi aspetti. La sordità non ‘si vede’: è riconoscibile solo al momento di comunicare. Così le persone sorde non sempre ricevono da parte degli udenti tutte quelle attenzioni e quella disponibilità necessarie

La sordità non va intesa unicamente come patologia, focalizzando l’attenzione sugli aspetti medico-riabilitativi, un ambito nel quale occorre senz’altro impegnare energie e ricerche, ma anche e soprattutto nelle implicazioni sociali della sordità. Questa è infatti una disabilità molto grave in quanto colpisce la dimensione relazionale e comunicativa dell’individuo, il suo essere in società.

L’assenza di feedback uditivo nelle persone divenute Sorde impedisce infatti l’acquisizione del linguaggio parlato in modo naturale, e di conseguenza di quello scritto, un apprendimento che può avvenire solo attraverso un lungo percorso di riabilitazione logopedica.

Per questo è fondamentale fornire alla Persona Sorda TUTTI gli strumenti comunicativi indispensabili alla sua educazione e crescita individuale, favorendo un approccio bilingue nell’educazione del bambino sordo, che comprenda la lingua parlata/scritta e la Lingua dei Segni.

Non è solo con una buona articolazione labiale che le persone sorde ottengono una migliore qualità della vita: questa verrà garantita solo con il rispetto dei diritti fondamentali della persona, ovvero costruendo una scuola accessibile ed a misura di bambino Sordo, favorendo l’integrazione lavorativa, implementando i servizi di sottotitolazione in TV e promuovendo in ogni modo la piena accessibilità di servizi e risorse della nostra società.

Cos'è la cultura dei Sordi?

La “cultura dei Sordi” è l’espressione delle modalità relazionali che hanno le persone sorde nello stare insieme, l’insieme dei comportamenti sociali e comunicativi che deriva dal costruire la propria identità individuale in modo positivo, senza necessariamente considerarsi – ed essere considerate - persone deficitarie ed inferiori. La visione culturale della sordità è il modo positivo di affermare il diritto alla comunicazione, all’espressione delle persone sorde: è la percezione della diversità non come menomazione fisica ma come ricchezza.

La Lingua dei Segni ne è l’espressione più visibile, attraverso di essa le Persone Sorde - e udenti – possono comunicare, ideare poesie, narrare storie.

È una lingua a tutti gli effetti, come dimostrano ormai quasi cinquant’anni di ricerca scientifica nazionale ed internazionale, ma su cui pesano ancora, purtroppo, pregiudizi e paure che nascono dalla sua “diversità” rispetto alle lingue vocali cui la società “normale” è abituata.

Organigramma

Visualizza l'organigramma completo che forma la struttura dell'Ente Nazionale Sordi, cliccando a destra una voce desiderata per accedere alla scheda personale.

51360ea33057f58adda2a542f90aa224 Da sinistra: Corsini Giuseppe, Galluccio Camillo, Bassani Francesco, Del Vecchio Costanzo, Petrucci Giuseppe, Samueli Alessandro, Cao Sergio, Gallo Corrado.

Sede Centrale

Sede Centrale ENS - Via Gregorio VII, 120
00165 ROMA
(accesso solo per appuntamento) 

TEL (+39) 06.398051 (centralino)
FAX (+39) 06.3980531

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COME RAGGIUNGERCI DALLA STAZIONE TERMINI

Con l’autobus
A Piazza dei Cinquecento (di fronte alla Stazione Termini) prendere il 64 al capolinea. Scendere a Corso Vittorio Emanuele II all'altezza di Via Paola - Piazza D'oro (l'ultima fermata prima del ponte). A Piazza D'oro c'è il capolinea di alcuni autobus. E' possibile prendere indifferentemente il 46/, 98, 808, 881 che percorrono tutti Via Gregorio VII e scendere all'altezza del mercato rionale. Tempo complessivo: circa 45 minuti. 

Con il treno 
Dalla Stazione Termini partono circa ogni ora alcuni treni metropolitani o regionali diretti a Cerveteri - Ladispoli o a Pisa. Questi treni effettuano le seguenti fermate: Roma Tuscolana - Roma Ostiense - Roma Trastevere - Roma San Pietro. Da qui conviene scendere dall'uscita secondaria della stazione che accede direttamente a Via Gregorio VII e farsi una passeggiata di 10 minuti fino alla sede. Tempo complessivo: circa 45 minuti. 

Con la metropolitana 
Prendere la metro A direzione "Battistini" e scendere alla fermata "Valle Aurelia". All'uscita della metro girare a destra e salire le scale che si trovano sul lato sinistro. Prendere l'autobus 31 o 247 e scendere dopo due fermate. Attraversare la strada e dirigersi a sinistra fino a raggiungere “ViaSant’Agatone Papa". Percorrerla fino all’intersezione con “Via Gregorio VII” e proseguire quindi verso sinistra fino al numero civico 120. Tempo complessivo: circa 45 minuti.

COME RAGGIUNGERCI DALL'AEROPORTO 

Seguire le indicazioni "autostrade" direzione Roma. La strada Roma-Fiumicino porta a due diverse direzioni del G.R.A. (Grande Raccordo Anulare). Prendere l'uscita Roma-Aurelio-Cassia. Immettersi nella corsia principale del G.R.A. e percorrerla per circa 5 minuti. Prendere l’uscita n. 1 Roma - Aurelio. 

Si percorre la Via Aurelia in direzione Roma e si incontrano nell'ordine: sulla sinistra il Forte Hotel Agip e Jolly Hotel Midas 1 Km più avanti sulla destra l'Hotel Ergife 300 metri più avanti sulla sinistra 2 distributori Shell dopo l'ultimo dei due distributori, al primo grande incrocio svoltare a destra (dopo la Standa). Procedendo per questa strada si giunge a Piazza di Villa Carpegna. Si continua per una discesa a doppia corsia (leggermente sulla sinistra) di nome Via Gregorio VII. Si giunge a Piazza Pio XI e si prosegue diritto per circa 800 metri fino ad arrivare al numero civico 120 che si trova sulla sinistra, proprio di fronte ad un grande parcheggio per pullman turistici. Tempo complessivo: 40 minuti (nelle ore di punta anche più). 

Dall'Areoporto di Fiumicino è altresì possibile prendere il treno Leonardo Express fino alla Stazione Termini. Tempo complessivo: circa 30 minuti. 

Dall'Areoporto di Ciampino è invece possibile prendere il bus per la stazione ferroviaria e da qui il treno che porta alla Stazione Termini. Tempo complessivo: circa 30 minuti.

COME RAGGIUNGERCI IN AUTOMOBILE 

Prendere l'autostrada Roma - Firenze. All'uscita prendere il raccordo anulare in direzione Cassia Aurelia. Si esce dal raccordo all'uscita n. 1 Aurelio. Da qui in poi seguire il percorso descritto per raggiungere l’ENS dall'Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. 

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