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La stabilità del Paese non si costruisce sui disabili e le famiglie

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Roma 10 ottobre 2012 – L’Ente Nazionale Sordi - Onlus ha appreso con sgomento nelle ultime ore le novità che sarebbero introdotte dalla cosiddetta Legge di stabilità. Ben consci che siamo in tempi di crisi e che ciascuno di noi – privati e Istituzioni - deve contribuire alla ricrescita del Paese, continuiamo a ribadire con forza che questo non deve accadere penalizzando le fasce deboli della popolazione.

Apprendiamo dalle notizie di stampa infatti che per raggiungere i propri obiettivi - incentivi per la produttività, garanzie per esodati, quadro esigenziale dei Ministeri e pagamento arretrati delle PA – le misure adottate dal Governo contemplano ennesimi sacrifici per le persone con disabilità e loro famiglie!

Il testo che sarebbe stato licenziato nelle ultime ore infatti prevede che i permessi fruiti ai sensi dell’art. 33 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto dai dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 165/2001, ad esclusione di quelli richiesti per patologie del dipendente stesso o per l’assistenza ai figli o al coniuge, saranno retribuiti al 50% ferma restando la contribuzione figurativa. Questo significa penalizzare fortemente chi ha i genitori disabili e aggiungere disagio economico e discriminazione a situazioni familiari già in gravi difficoltà.

Solo chi lo vive sulla propria pelle e combatte ogni giorno perché i propri familiari disabili riescano a vivere una vita serena e degna di questo nome può capire a quali pesantissimi sacrifici si va incontro con nuovi tagli e manovre inique. Tra le varie misure troviamo inoltre quella secondo cui le pensioni di guerra e di invalidità saranno soggette ad Irpef, il che costituisce un precedente gravissimo e va a incidere pesantemente sui redditi, di nuovo, delle persone disabili e dei loro nuclei familiari, che oltre alla diffusa crisi economica sopportano il carico di enormi difficoltà nell’accesso a servizi e una debole integrazione sociale. Continuiamo ad assistere al balletto della retorica da un lato – elogiando la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità – mentre dal lato pratico e della vita di tutti i giorni si penalizzano sempre i soggetti deboli e già fortemente discriminati.

L’ENS si batterà con tutti i mezzi a sua disposizione per contrastare queste ennesime penalizzazioni e ha chiesto la convocazione straordinaria di una riunione della Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili (FAND), subito accolta, che si terrà il 17 ottobre p.v., per concordare opportune strategie da adottare per contrastare tale nuova inaccettabile discriminazione.