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LAZIO, si è tenuta l'audizione per il riconoscimento della LIS

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Ieri 5 maggio 2015 ore 14,00 presso la Sala Etruschi del Consiglio Regionale in Via della Pisana 1301 si è tenuto l'audizione in relazione alla proposta di  legge regionale n. 98 "Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua italiana dei segni e per la piena accessibilità dello screening auditivo neonatale". Il nostro Consiglio Regionale ENS Lazio in audizione insieme ad altre associazioni e realtà del settore della V Commissione della Regione Lazio V Commissione - Cultura, diritto allo studio, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, spettacolo, sport e turismo - per un ulteriore confronto sul testo.
E ora...attendiamo l'approvazione!!!


http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglioweb/commissioni_news_dettaglio.php?id=1945&;vmf=&vms=&idcomm=29&om=1#.VUoJZ_ntmko

"05/05/15 - Torna in Aula domani la proposta di legge per la promozione del riconoscimento della lingua italiana dei segni (Lis) e per la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva. Oggi pomeriggio si è tenuta sullo stesso argomento un'audizione nella V commissione del Consiglio regionale, competente per la cultura. Ad essere ascoltati numerosi esponenti di associazioni, organizzazioni e istituzioni. Tra gli intervenuti la Fiadda, Fish, l'Ens, l'Istituto statale sordi di Roma, l'Anios, il Cnr, l'Accademia europea sordi e il movimento Lis Subito. Al termine della lunga seduta le differenti visioni emerse si sono confrontate alla ricerca di una mediazione anche sulle ipotesi di emendamento. Lo scopo della seduta era quello di offrire ai consiglieri regionali ulteriori elementi in vista dell'esame dell'articolato in Consiglio.

Uno dei punti maggiormente discussi è stato quello relativo all'introduzione della lingua italiana dei segni nei servizi educativi per la prima infanzia. C'è chi ha letto questo come una limitazione alla libertà di scelta o un maggior favore per la Lis. Da qui il suggerimento alla Giunta, l'unico soggetto che in questa fase dell'iter in Aula potrà introdurre emendamenti (alcuni dei quali già depositati nel corso della precedente seduta consiliare), è stato quello di affiancare in questo ambito scolastico alla Lis la lingua parlata e scritta e ogni altra forma di comunicazione "nel rispetto dei principi di libertà di scelta e di non discriminazione".

Nel corso di un dibattito durato oltre quattro ore sono emerse due visioni. Una prima ha cercato di dimostrare che la Lis è stata uno strumento di comunicazione utile - e per questo vanno aiutati coloro che ne fanno uso - ma che oggi vede come alternativa altre soluzioni, utilizzate dalle nuove generazioni (protesi, impianti cocleari e nuove tecnologie). Per questo i sostenitori di questo approccio hanno chiesto maggiore attenzione verso coloro che non fanno uso della Lis. Gli altri partecipanti all'audizione, invece, hanno ritenuto - in un'ottica diversa - la proposta di legge come orientata all'inclusione proprio perché, sostenendola, offre a più soggetti l'opportunità di utilizzare la lingua dei segni. Accanto a quelle soluzioni, infatti, la promozione della Lis rappresenterebbe un'occasione di scelta in più per le persone sorde. Questa visione non ritiene affatto che la lingua dei segni sia uno strumento del passato, ma una realtà del presente e che anzi andrebbe estesa, come ad esempio nel mondo della sanità e dei servizi di emergenza sanitaria.

Precisato dai consiglieri presenti alla seduta, tanto di maggioranza quanto di opposizione, che lo scopo della proposta di legge non è quello di imporre un linguaggio, ma di andare incontro a persone in difficoltà. Senza schieramenti o strumentalizzazioni. Quanto a ulteriori richieste di carattere sanitario (nel testo si parla già di screening uditivo neonatale) si è rilevata l'impossibilità di introdurre per via del commissariamento cui è sottoposta la Regione per quanto riguarda la sanità.

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio"